“L’unità è un bene prezioso”

Nota dei vescovi sul tentativo di colpo di stato in Benin

“La coesione nazionale è un bene prezioso da preservare a ogni costo attraverso vie pacifiche e legali”. Lo ha affermato la Conferenza Episcopale del Benin in una nota diffusa per esprimere “viva preoccupazione” per il tentativo di colpo di stato messo in atto, la mattina del 6 dicembre, a Cotonou, da un gruppo di militari.

La rivolta è stata domata dall’esercito, supportato anche da forze militari della regione - compresa l'aviazione nigeriana ha colpito obiettivi non specificati - dispiegate nel Paese, ha dichiarato l’Ecowacs, per “sostenere il governo e l'esercito repubblicano del Benin nel preservare l'ordine costituzionale”.

Già la sera del 6 dicembre, il presidente del Benin, Patrice Talon, che dovrebbe lasciare l’incarico nell'aprile del prossimo anno, è apparso sui media pubblici per rassicurare la popolazione, affermando che l'ordine era stato ristabilito su tutto il territorio e che gli autori di questa iniziativa sarebbero stati assicurati alla giustizia.

Nella loro nota, firmata dall’arcivescovo di Cotonou e presidente della C.E.B, mons. Roger Houngbedji, i vescovi hanno condannato “fermamente ogni ricorso alla violenza o ad azioni che possano compromettere la pace e l'unità” ed espresso la propria “vicinanza spirituale e morale al capo dello stato e al suo entourage, a tutte le persone colpite da questi eventi e alle famiglie provate”, confidando “nella misericordia di Dio per le vittime di questa tragedia”.

I vescovi del Benin hanno concluso invitando “tutti i fedeli cristiani, così come tutte le persone di buona volontà, a raddoppiare il loro ardore nella preghiera per il nostro Paese, affinché Dio continui a preservarci da ogni male, da ogni pericolo e da ogni divisione”.

Nelle foto: i vescovi del Benin all’ultima assemblea della CEB e la “Place de l’Etoile Rouge” a Cotonou.