Prima l’educazione

Care Amiche, cari Amici,

nel precedente numero di questo giornale vi ho scritto del mio nuovo viaggio in Africa al quale mi stavo preparando. Sono passati ormai più di tre mesi dal mio ritorno in Italia, ma l’emozione per gli incontri di quelle poche settimane in Benin - 50 anni dopo il mio primo viaggio - è ancora forte e viva.

Il viaggio, complice la mia età, è stato molto faticoso, ma la fatica è stata ripagata dall’accoglienza ricevuta. Ovunque, gli amici del GMM che mi accompagnavano ed io, siamo stati ricevuti con balli, canti e tanta gioia ed è stato commovente, perché ho visto che quello che abbiamo fatto in Africa in questi 50 anni è vivo e presente. Ho visto, però, anche un’Africa rassegnata alla miseria che mi fa dire che c’è ancora tanto da fare.

In tutti questi anni, il Benin (come gli altri Paesi in cui operiamo) è molto cambiato: strade asfaltate e nuove costruzioni sono il segno di uno sviluppo economico che, spesso, appare incontrollato e, in più, esclude gran parte della popolazione, che vive in grande povertà.

Possiamo costruire pozzi, ospedali o centri d’accoglienza - ed è ciò che grazie a voi continueremo a fare - ma resta fondamentale l’impegno sul fronte educativo e formativo perché ai giovani siano dati gli strumenti per contribuire ad uno sviluppo del loro Paese che sia per tutti. Questo è il fine del programma di borse di studio che ogni anno il GMM mette a disposizione di tanti giovani del Benin e, mentre auguro di cuore una buona Pasqua a voi ed alle vostre famiglie, mi permetto di chiedere ancora il vostro aiuto generoso per continuare a sostenerlo.

Alpidio Balbo

con il GMM “Un pozzo per la vita”