Un sogno realizzato
8.4.2022 - Mélissah Diane Okou, Léocadie Diane Yehoume, Oscar Sohou Sossou, Kévin Dossa, Anicette Agossa, Mahougnon Gisèle Boco, Aimée Grâce Akplonou, Djimingaye Noubadoum: sono nomi e cognomi di otto studentesse e studenti dell’Isfes, l’Istituto superiore di formazione per educatori specializzati di Cotonou, che hanno potuto studiare e diplomarsi grazie alle borse di studio finanziate dai benefattori del GMM “Un pozzo per la vita”. Nella sezione “Storie Africane” vi proponiamo le testimonianze del direttore dell’Istituto e di alcuni studenti.
Nella principale città del Benin, provenendo da diverse località del Paese, si sono formati per tre anni nel centro retto dalle Salesiane e costruito ormai dieci anni fa dal GMM grazie ad un contributo della Conferenza episcopale italiana. L’accesso agli studi per loro è stato reso possibile dalle borse di studio che il GMM ha potuto mettere a disposizione grazie alla generosità di tanti benefattori.
I risultati ottenuti - tutti hanno completato il percorso universitario con soddisfacenti risultati ed ora attendono di sostenere l’esame di licenza nazionale - confermano l’importanza di questo strumento, la borsa di studio, non solo per offrire un’opportunità a questi giovani, ma anche e soprattutto per formare persone che contribuiscano allo sviluppo del loro Paese.
“Il vostro supporto è stato essenziale - ci scrive il direttore dell’Isfes, Léopold Djogbede - ed ha consentito non solo agli studenti di completare i loro studi, ma anche all'istituto di resistere e affrontare le sue sfide nonostante le difficoltà degli ultimi anni”.
Gli otto borsisti del GMM hanno anche inviato una lettera personale di ringraziamento oltre ad una copia dell’attestato con il voto finale. Per ragioni di spazio, ne citiamo solo due. Djimingaye Noubadoum scrive che la generosità dei benefattori del GMM “mi ha permesso di realizzare il mio sogno: fare un'istruzione superiore in campo sociale per aiutare le persone in situazioni di vulnerabilità”. Kévin Dossa, che ha discusso una tesi sulle difficoltà di supporto socio-educativo alle persone con disabilità intellettiva, riferisce che grazie alla borsa di studio ha potuto non solo raggiungere un traguardo personale, ma anche “lottare quotidianamente per la causa degli altri, delle persone con bisogni speciali”.
“Sono lieto di annunciare - aggiunge il direttore dell’Isfes - che lo Stato ci ha appena autorizzato a continuare la formazione nell'istruzione speciale. Siamo quindi al lavoro per registrare nuovi studenti per il prossimo anno accademico. Abbiamo già una decina di pre-iscritti e speriamo di averne ancora di più nelle prossime settimane”.
“Vogliamo continuare a raccogliere la sfida nonostante la situazione economica piuttosto complessa e deficitaria dell'istituto ed è per questo che vorremmo sempre contare sul vostro sostegno, che resta uno dei pilastri fondamentali della vita e sopravvivenza dell'Isfes, per il quale non possiamo smettere di essere grati”, conclude Léopold Djogbede.
Nella foto: Alpidio Balbo (al centro) all’Isfes di Cotonou
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