Il vescovo eletto ha subito chiarito i suoi orientamenti: “Intendo il mio motto in continuità con il motto «Syn» del compianto vescovo Wilhelm: insieme vogliamo contribuire all’edificazione della Chiesa, fondata sugli Apostoli. Ed è Cristo che ha abbattuto tutti i muri che dividono gli uomini, quindi vorrei invitare tutti ad essere collaboratori in questa costruzione del tempio santo nel Signore, che è la Chiesa. Intendo con questo «insieme» tutti i gruppi linguistici presenti sul nostro territorio, compresi anche coloro che negli ultimi anni vi sono immigrati ed ora vogliono convivere in pace con noi”.
Apertura dunque a 360 gradi. Del resto il percorso formativo, accademico e pastorale di Golser parla da sé. Da sempre egli affronta temi controversi, “di frontiera”, come la bioetica, la questione energetica ed ambientale, la responsabilità politica, il rapporto tra le tradizioni religiose. E naturalmente la pace e la giustizia. Lo fa con lo stile dialogico che è proprio di chi è autenticamente in ricerca, ovvero di ogni studioso e ricercatore serio.
Di tutti i molti ambiti dei suoi studi, sarà la “pace” quello che il nuovo vescovo vuole tradurre in pratica pastorale, proprio in una terra che ha un perenne bisogno di costruttori di pace. Nel discorso col quale il vescovo si è presentato c’è un secondo elemento. Con il “motto Cristo nostra pace”, ha detto, “vorrei sottolineare che è necessario riferirci di più alla nostra identità cristiana, soprattutto nel contesto postmoderno di un pluralismo di concezioni del mondo”. Non è un discorso contro il pluralismo. Egli anzi prende atto di un mondo plurale e dice ai cristiani: siate consapevoli della vostra identità perchè i valori che essa contiene sono “per il mondo”. In altri termini: egli non brandisce l’identità come un’arma contro qualcuno, ma sottolinea la necessità della testimonianza dei cristiani che sono chiamati ad assumersi le proprie responsabilità per costruire una pace che viene da Cristo, ma va portata a tutti gli uomini.
Karl Golser è uomo di pensiero e di idee. La sua nomina arriva in un Alto Adige che vive una delicata fase di transizione. In una realtà in cui il pragmatismo politico e il materialismo economico prendono il sopravvento, è più che mai necessaria la parola di qualcuno che sappia ricordare quali sono le basi autentiche della convivenza umana.
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Karl Golser è nato nel 1943 a Cermes, presso Merano. Ordinato sacerdote nel 1968, ha studiato teologia e filosofia a Roma, Bruxelles e Innsbruck. E’ stato tra l’altro più volte decano e prodecano dello Studio Teologico Accademico di Bressanone dove insegna dal 1982, direttore dell’Istituto per la Pace, la Giustizia e la Salvaguardia del Creato. Dal 1977 al 1982 è stato collaboratore della Congregazione per la Dottrina della Fede.