La storia di Gabin
30.4.2014 - Al Centro medico-sociale "Graziano Bortolotti" di Godjeme, in Togo, c'è un nuovo infermiere: Gabin Asinyo. Ce ne racconta la storia Cristina Bortolotti.
Agosto 2013: mi appresto a partire, come ogni anno, per il Togo. È ormai il mio decimo viaggio in quel piccolo, povero Paese dell'Africa al quale sono particolarmente affezionata. Questa volta, però, non è solo per la mia annuale visita a Godjeme, al dispensario maternità "Graziano Bortolotti", divenuto nel frattempo un Centro medico riconosciuto dallo Stato.
C'è anche un bell'avvenimento da festeggiare e cioè il conseguimento del diploma statale d'infermiere da parte di un ragazzo, Gabin Asinyo, la cui storia può far riflettere.
Orfano di madre, viene mandato dal padre, che non ha i mezzi per mantenerlo, da Lomè, la capitale sul mare del Togo, presso uno zio a Tabligbo. Qui comincia a frequentare la parrocchia dei Padri Comboniani e, dopo un periodo di formazione, viene mandato a Godjeme per seguire come catechista i bambini del villaggio.
Contemporaneamente, dà una mano al personale sanitario del Centro e si appassiona a questo lavoro. Scopre così che la sua vocazione è proprio quella di aiutare con spirito cristiano gli ammalati e le mamme che danno alla luce i loro bimbi. Vorrebbe dunque diventare infermiere, ma non ha i mezzi per pagarsi gli studi. Si decide allora di aiutarlo a realizzare il suo sogno. Frequenta dapprima un corso di alcuni anni per futuri infermieri e poi per tre anni l'Ecole des Aides Sanitaires di Sokodè, città nel Nord del Togo, a 400 km da Lomè.
Il 31 luglio 2013 consegue il diploma di infermiere riconosciuto dallo stato ed il 6 agosto, nella parrocchia di Tabligbo, di fronte a tutta l'attenta e commossa comunità cristiana della cittadina, pronuncia solennemente, con voce ferma, il giuramento d'Ippocrate. Il suo volto è serio e concentrato, le parole pronunciate sono veramente sentite e si capisce che il lavoro che si appresta ora ad affrontare sarà per lui una vera e propria missione.
L'applauso che scoppia alla fine, i canti, le danze e l'entusiasmo che si legge sui volti fanno da gioiosa cornice alla cerimonia. Seguirà poi un pranzo preparato da alcune signore della parrocchia con ripetuti brindisi , musica e tanta allegria.
Pochi giorni dopo Gabin è al lavoro al Centro.
Sono passati sei mesi e si vedono già i risultati del suo impegno: i malati percorrono anche 15 km per farsi curare da lui. Inoltre sta organizzando un laboratorio d'analisi (il microscopio donato da un medico di Bolzano è arrivato in Togo ai primi di gennaio) e frequentando un corso di specializzazione per analisti.
Il 19 febbraio Gabin ha compiuto 30 anni; noi gli auguriamo con affetto che possa mantenere il suo entusiasmo, la sua costanza ed il suo desiderio di aiutare chi è nel bisogno.
Cristina Bortolotti
Nelle foto: dopo il giuramento: da sinistra: il capo villaggio di Godjeme, il nuovo infermiere Gabin Asinyo, l'infermiere Jean, Cristina Bortolotti, due membri del comitato festeggiamenti e Odile l'ostetrica; il Centro medico sociale "Graziano Bortolotti".
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