04.11.2021
Una vita migliore
Tra i primi impegni del suo viaggio in Benin, Alpidio Balbo ha visitato il centro di cura per le malattie mentali “Oasis d’Amour” di Tokan, presso Abomey-Calavi, vicino a Cotonou, dove ha incontrato il fondatore, Gregoire Ahongbonon, “l’uomo che in Africa libera i malati di mente in catene”.
A Tokan, dopo l’accoglienza con danze e canti, quasi tutti i 290 malati accolti nel centro si sono riuniti con gli ospiti del GMM e alcuni di essi hanno raccontato la loro storia. “È stata una giornata piena di emozioni”, ha commentato Balbo, impressionato, in particolare, dalla vicenda di Mireille Lucrèce, colpita da giovane, nel 2009, da una malattia mentale che, dopo esser stata incatenata per quindici mesi dai genitori che volevano impedirle di rivolgersi ad uno dei centri “Oasis d’Amour”, è riuscita a scappare, ha vissuto per diverso tempo sulla strada, ha avuto due bambini e, finalmente, è arrivata da Gregoire che l’ha accolta. Oggi è guarita, si consacrata all’associazione “San Camillo de Lellis”, che è riconosciuta come ordine religioso laico dall’arcivescovo di Cotonou, e collabora all’attività del centro di Tokan. “Questa ragazza, bella e allegra - ha raccontato Balbo - mi ha commosso. È il segno che per tutti c’è una speranza e la possibilità di una vita migliore”.
Nelle foto: Alpidio Balbo all’Oasis d’Amour di Tokan
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