La ‘stagione di magra’ è iniziata prima del previsto, a maggio: le scorte alimentari del raccolto dello scorso hanno cominciato a esaurirsi, mentre il prossimo raccolto sarà solo a ottobre. I prezzi probabilmente aumenteranno fino a essere troppo alti per molte famiglie che stanno ancora pagando i debiti contratti per sopravvivere alla carestia dello scorso anno o che per estinguerli in parte hanno svenduto i propri allevamenti.
Secondo gli operatori umanitari esistono già le prime avvisaglie di una nuova crisi: in Mauritania settentrionale è iniziato un esodo rurale alla ricerca di cibo, mentre 143.800 bambini sono stati ricoverati quest’anno nei centri nutrizionali del Niger. Secondo l’Ocha, circa 300.000 bambini sotto i cinque anni rischiano di morire di malnutrizione nella regione del Sahel, che comprende Mali, Burkina Faso, Mauritania, Ciad e Niger.
“L’Africa occidentale è uno dei posti più pericolosi per la sopravvivenza dei bambini… La risposta della comunità internazionale, benché positiva, rimane insufficiente” ha osservato infine Esther Guluma, capo del Fondo dell’Onu per l’infanzia (Unicef) per l’Africa occidentale e centrale: sinora, infatti, i donatori hanno stanziato solo il 51% degli 194 milioni di euro necessari agli organismi umanitari per combattere contro la denutrizione e le malattie nella regione. (Misna)