Balbo, la sua Africa e 35 anni in aiuto dei meno fortunati |
Giovedì sera all’auditorium Roen appuntamento con il personaggio simbolo dell’altruismo |
Una serata celebrativa per un uomo che si è messo al servizio degli altri 35 anni fa. Sarà la serata di giovedì 2 marzo, quando all’auditorium Roen alle ore 20.30 ci sarà «Alpidio Balbo e la sua Africa», con la proiezione del filmato “Goccia della solidarietà” e, ovviamente, l’intervento di Balbo che racconterà il suo impegno lì dove impegno e generosità non bastano mai. Trentacinque anni: era infatti il 4 marzo 1971 quando Alpidio Balbo (nella foto), commerciante meranese, arrivò per la prima volta a Bohicon, cittadina dello stato africano del Benin. E’ stato il primo passo per un’opera di solidarietà ricca di conseguenze positive per migliaia di persone. Balbo andò in Africa, allora, per un periodo di convalescenza in seguito alle conseguenze di un pauroso incidente; il 4 marzo, sul finire della sua vacanza, volle tener fede all’impegno che aveva preso con se stesso quando stava male: se guarisco - si era detto - prometto di fare qualche cosa per i bambini africani. Quel giorno il commerciante altoatesino raggiunse dunque la missione di Bohicon, con il suo piccolo dispensario e il piccolo ospedale infantile. Lì, 6 bambini morirono praticamente sotto gli occhi di Balbo, per colpa delle tante epidemie che colpiscono regolarmente quelle terre. «Se avessimo avuto degli antibiotici - disse una suora della missione ad Alpidio - alcuni di quei bambini si sarebbero salvati». Fu quello l’episodio chiave di tutta la successiva vita di Balbo, che da allora ha dedicato all’Africa tutto se stesso.