11.06.2013
La testimonianza dell'Africa
"La vostra testimonianza sulla crescita della Chiesa africana è motivo di speranza anche per noi che guardiamo troppo a noi stessi". Lo ha detto il vescovo di Bolzano Bressanone, mons. Ivo Muser, che ha ricevuto il segretario della Conferenza episcopale del Benin, mons. Eugène Cyrille Houndekon, ospite in Alto Adige del Gruppo Missionario "Un pozzo per la vita" Merano.
Mons. Muser si è informato della situazione della Chiesa nel Paese dell'Africa occidentale e dei rapporti con le altre confessioni religiose, in particolare, quelle tradizionali. Rapporti che mons. Houndekon ha definito "positivi" e "di collaborazione". Il vescovo africano, titolare della diocesi di Abomey, ha parlato anche delle grandi sfide che affronta la Chiesa del suo continente, in prima linea nella promozione umana e spirituale delle popolazioni, sottolineando anche il numero crescente delle vocazioni.
Mons. Houndekon ha, inoltre, ribadito l'importanza del sostegno che numerose Ong, come il GMM, offrono allo sviluppo del suo piccolo Paese, in particolare sul fronte dell'educazione e della sanità. Il presidente del GMM, Roberto Vivarelli, che lo accompagnava, ha osservato che ciò è reso possibile dalla "carità che non fa notizia" di tanti benefattori che, nonostante i tempi di crisi, sostengono l'opera missionaria. "Continuate così", è stato l'incoraggiamento di mons. Muser.
All'incontro tra i due vescovi ha preso parte anche P. Bernard de Clairvaux Toha, rappresentante del GMM presso il governo del Benin e direttore della Caritas di Parakou che, in precedenza, insieme a mons. Houndekon aveva incontrato anche la dott.ssa Elisabeth Spergser, direttrice dell'Ufficio cooperazione internazionale della Provincia di Bolzano che ha co-finanziato diverse opere del GMM in Benin. Nella diocesi di Abomey ha sostenuto la costruzione di un grande centro scolastico intitolato a Giovanni Paolo II, mentre in quella di Parakou, quest'anno, contribuisce alla realizzazione di dieci pozzi per l'acqua potabile ed al miglioramento delle condizioni igienico-sanitarie di un centro d'accoglienza femminile.
Nelle foto: Vivarelli, mons. Houndekon e p. Toha con mons. Muser e con la dott.ssa Spergser.
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