23.06.2016
L'amore che guarisce
"Il primo obiettivo è la dignità dell'uomo": con queste parole Gregoire Ahongbonon riassume il senso della sua opera, i Centri "Oasis d'Amour" che operano in alcuni Paesi dell'Africa occidentale per il recupero dei malati psichici. Nel corso della sua visita in Alto Adige, invitato dal Gruppo Missionario "Un pozzo per la vita" Merano, Gregoire ha parlato in un incontro pubblico nella sala conferenze di Terme Merano ed ha incontrato il vescovo diocesano, mons. Ivo Muser, ed ha visitato l'Ufficio cooperazione allo sviluppo della Provincia di Bolzano.
Originario del Benin, 63 anni, Gregoire è noto come "l'uomo che in Africa libera i malati di mente in catene". La cura di queste malattie, in Africa Occidentale, rappresenta un'emergenza: chi è affetto da disturbi psichici, viene considerato colpito da stregoneria e spesso abbandonato per strada o, addirittura, incatenato ad alberi e lasciato senza assistenza medica in sedicenti centri di preghiera. È qui che Ahongbonon li va a cercare e, con il consenso delle famiglie, li libera, portandoli nei suoi "Oasis d'Amour", oggi attivi in Benin, Costa d'Avorio, Burkina Faso e Togo, la cui esperienza dimostra che queste persone possono tornare ad una vita normale.
"Gregoire ha un metodo particolare - spiega Padre Lionello Melchiori della Società delle Missioni Africane che lo accompagna come interprete - che è quello dell'amore".
"I malati di mente in Africa sono dimenticati da tutti - racconta Gregoire - ho cominciato a cercarli e ad incontrarli ed ho capito che sono solo uomini, donne e bambini che hanno bisogno d'amore". I risultati non mancano: i malati più giovani, una volta guariti, vengono aiutati negli studi e poi tornano negli "Oasis d'Amour" come infermieri a prendersi cura di altri malati.
Il GMM sostiene la costruzione di un nuovo centro in Togo, nel villaggio di Zooti, che viene cofinanziato dalla Provincia autonoma di Bolzano.
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