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22.4.2006

In Togo si dialoga

È ripreso a Lomé il dialogo tra il governo e l’opposizione, interrotto all’indomani della morte del presidente Etienne Gnassinbgé Eyadéma il 5 febbraio 2005: “Il popolo togolese attendeva da tempo questo momento. Siamo in grado di dimostrare che i nostri cuori battono all’unisono con lui” ha detto il primo ministro Edem Kodjo. Obiettivi di questi colloqui – ha spiegato il capo del governo - sono i 22 impegni che il paese si è assunto con l’Unione Europea per riprendere la cooperazione interrotta nel 1993 per ‘deficit di democrazia’ e solo parzialmente ripresa alla fine dello scorso anno. Alla cerimonia di apertura del cosiddetto ‘dialogo intratogolese’ hanno partecipato i principali schieramenti di opposizione, tra cui l’Unione delle forze per il cambiamento (Ufc) di Gylchrist Olympio, e rappresentanti della società civile. “Il governo - ha proseguito Kodjo - non ha intenzione di lasciare da parte temi nuovi come la riforma dei servizi di sicurezza, l’importante argomento dell’impunità e il ritorno dei rifugiati”; quest’ultimo è un problema ancora aperto: a causa delle le violenze che hanno preceduto e seguito le elezioni presidenziali dell’aprile 2005, oltre 41.000 cittadini sono fuggiti in Benin e Ghana. I colloqui proseguiranno per il resto della giornata a porte chiuse in un hotel della capitale. Rilanciato nel novembre scorso dall’attuale presidente Faure Gnassingbé, figlio di Eyadéma, il dialogo non era ripartito finora per profonde divergenze tra i protagonisti della crisi sulla località che avrebbe dovuto ospitarlo e l’eventuale presenza di un mediatore. Quest’ultima questione “resta rilevante per noi e andrà al più presto chiarita” ha riferito il segretario generale dell’Ufc, Jean Pierre Fabre. (Misna)
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