05.07.2010
Il calvario di un vescovo
"La più grande liturgia che si possa celebrare al Signore è quella della nostra stessa vita e della nostra persona, offerte in dono". Sono parole di Mons. Paul Vieira, vescovo di Djougou in Benin, che, in un'intervista a "La Croix du Benin", racconta la sua esperienza di sofferenza e di malattia (affetto da un tumore osseo, scoperto circa un anno fa, in maggio, in Italia, ha subito un trapianto di midollo), ma, soprattutto, di rinnovamento della fede.
"La sofferenza è sempre una grande prova, e rischia di sconvolgerci – dice Mons. Vieira al settimanale cattolico - L'ho provata, l'ho vissuta. Ma nel momento in cui, con la grazia di Dio e l'aiuto dato dalle preghiere dei tuoi fratelli, arrivi ad accettare la sofferenza pensando alla croce di Cristo, alla sua stessa sofferenza, quando arrivi a trasformare la sofferenza in un cammino di fedeltà verso Gesù Cristo, allora poi non hai che un solo desiderio: condividere questa esperienza con i tuoi fratelli. Perché la prima grazia che mi è stata donata, è stato un nuovo affermarsi della mia fede".
Il vescovo racconta anche del senso di ribellione che l'ha colto apprendendo della malattia ("Ho pensato a Santa Teresa d'Avila e ho detto al Signore: se è così che tratti i tuoi amici, non mi sorprende che tu ne abbia così pochi!"), preoccupato che essa interrompesse la sua missione nella diocesi Djougou.
Ribellione superata in una notte di preghiera: "Stavo lì, tutto solo, alle cinque del mattino. La mia preghiera era il mio sguardo posato sul tabernacolo, la croce e la Vergine. Come un'altalena, i miei occhi si spostavano dal tabernacolo alla Vergine, passando per la Croce, che si trovava in mezzo. Ad un certo punto, il mio sguardo si è arrestato sulla Croce e mi sono detto: ed Egli, dunque? Si è forse interrotta la sua missione, per il fatto di essere stato sulla Croce? No di certo; al contrario. Ho sorriso e mi sono sentito cogliere da un vero senso di pace. Allora ho detto: "Signore, accetto tutto questo e mi affido a te" Ed ecco: questa è stata la mia forza, e lo è tuttora".
Nella foto, Mons. Paul Vieira in occasione di un'apparizione pubblica dopo il ritorno in Benin.
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