Nella Giornata della vita, che quest’anno viene celebrata il 5 febbraio, la liturgia propone un passo del vangelo di Marco, che ci descrive una giornata di Gesù a Cafarnao (Mc 1,29-39). In questo brano Gesù ci viene presentato come amico della vita: Egli salva la suocera di Simon Pietro, prendendola per mano e lei si alza. Gesù salva molte persone, affette dalle più diverse malattie e scaccia i demoni. Gesù si ritira anche in un luogo solitario, per pregare.
L’evangelista Marco nel racconto ci offre anche una sintesi di come Gesù – in forza della sua unione con Dio – annunci la Parola del Padre e vinca il male.
La guarigione dei malati mostra come Gesù abbia a cuore la vita e la promuova. Il suo modo di vivere trasforma la giornata in un giornata della vita. Chi vive nella sequela di Cristo ha a cuore la vita umana e la promuove. In un tempo in cui si cerca sempre più di frequente di stabilire l’inizio e la fine della vita noi cristiani siamo chiamati ad impegnarci a favore della vita, dal primo istante fino al momento della morte stabilito da Dio. Noi siamo chiamati a stare accanto a tutti quelli che hanno bisogno del nostro sostegno e della nostra presenza e noi possiamo portare queste persone a Dio nella preghiera.
Che anche le nostre giornate – come quelle di Gesù – siano giornate della vita.
Wilhelm Egger, Vescovo