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7.7.2006

Allarme desertificazione

La desertificazione è un fenomeno in sempre più preoccupante estensione, tanto che l’UNESCO ha proclamato il 2006 anno internazionale per la lotta contro la desertificazione; tra le iniziative anche la conferenza che si è appena conclusa a Tunisi.

“La società civile, le autorità nazionali e la comunità internazionale devono combattere la desertificazione considerandola una priorità”: questa la dichiarazione finale che i partecipanti alla Conferenza di Tunisi “The future of Drylands” al termine di 3 giorni di incontri e confronto hanno lanciato.

La conferenza, patrocinata dall’UNESCO, si è tenuta a Tunisi dal 19 al 21 Giugno 2006, ed ha visto la partecipazione di delegazioni ed enti da tutto il mondo.

 

La scelta di Tunisi come sede è un’indicazione importante del coinvolgimento dell’Africa Sahariana: le popolazioni di Tunisia, Marocco, Eritrea, Somalia, Sahara Occidentale, Burkina Faso, Niger, Kenya, convivono con questo fenomeno, e si cominciano a conoscere ed a diffondere i risultati dei primi studi e delle ricerche per prevenire le cause della desertificazione.

 

Nonostante quella che potrebbe essere una percezione diffusa, l’Africa non è  la sola a dover fare i conti con questo problema: la portata di questo fenomeno ha ormai assunto dimensioni globali e l’interesse e la preoccupazione coinvolgono i cinque continenti, come dimostrano i contributi e le sessioni della conferenza dedicate ai deserti in India, in Cina, in Brasile, in Messico, nelle isole caraibiche, ed anche in Arizona, Stati Uniti.

 

Desertificazione: la definizione secondo l’ONU

Nelle regioni aride, semi-aride e secche la degradazione del terreno è un problema sempre più pressante: il deterioramento del suolo colpisce ormai il 70% delle drylands. Il risultato è l’estensione e l’incapacità delle popolazioni locali di gestire e di fermare questo fenomeno. In base alla definizione dell’ONU, la desertificazione è uno dei più allarmanti processi di degradazione dell’ambiente, ancora più pericoloso se si considera che spesso viene percepito come un naturale ed irreversibile avanzamento del deserto.

 

In realtà la maggiori cause sono proprio legate alla presenza dell’uomo e alla pratica dell’agricoltura. Rimuovendo la vegetazione il suolo resta esposto ai raggi solari senza protezione, e diventa sterile. Dietro la pratica della deforestazione e della bonifica dei territori per l’agricoltura si nasconde quindi ben più che la probabile estinzione di specie animali e vegetali. A queste motivazioni legate al contesto locale si aggiungono poi cause indipendenti dalle popolazioni che si trovano faccia a faccia con la desertificazione, come i cambiamenti climatici, la crescita demografica locale, la povertà e la mancanza di investimenti governativi e di politiche istituzionali mirate a prevenire il problema.

 

2006:  Anno Internazionale per la Lotta alla Desertificazione

Proprio per la gravità del fenomeno, e per sensibilizzare e farne conoscere la complessità a livello internazionale, l’UNESCO ha dichiarato il 2006  Anno Internazionale per la Lotta contro la Desertificazione, anche su invito dell’UNEP - il programma delle Nazioni Unite sullo sviluppo -. La  conferenza che si è recentemente conclusa a Tunisi rientra nelle iniziative promosse per questo evento.

 

Anche la proclamazione del 17 giugno come giornata internazionale contro la desertificazione è una decisione che si inserisce in questo quadro. Quest’anno l’attenzione si è concentrata sul delicato equilibrio degli ecosistemi del deserto, il tema era infatti “the beauty of deserts, the challenge of desertification”.

Una segnalazione particolare va all’iniziativa patrocinata dal Ministero Italiano dei Beni Culturali e dal Ministero Italiano degli Affari Esteri: un festival cinematografico dedicato al deserto, intitolato “Desert Nights”, che raccoglierà storie di vita quotidiana delle popolazioni che vivono nelle “drylands” di tutto il mondo. (da Nigrizia, Sara Milanese)

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