29.04.2020 - Alcuni mesi fa, un gruppo di soci e sostenitori del GMM “Un pozzo per la vita” ha compiuto un viaggio in Benin. Lucia e Walter Combi, Mirella Pedini, Lella e Mimmo Spendio, Nicoletta e Roberto Pedergnani accompagnati da Brigitta Egger e dal responsabile dei progetti, Fabrizio Arigossi, sono andati in Africa per visitare le opere e le persone sostenute in questi anni con iniziative in memoria dei loro figli scomparsi prematuramente. Vi proponiamo le loro testimonianze.
Felicità è prendersi cura
di chi ti tende la mano
Tre anni fa salutando con un caloroso abbraccio il nostro vescovo Antoine Sabi Bio abbiamo fatto una promessa: saremmo tornati il prima possibile. Ed eccoci qui.
Il viaggio da Milano a Parigi con tante valige stracolme di materiale di ogni genere (medicinali, apparecchi sanitari, giocattoli, penne, matite, divise di calcio, palloni ecc.) e poi Parigi-Cotonou dove siamo atterrati in tarda serata.
Come la volta scorsa percepiamo subito l’aria calda che ci avvolge come solo l'Africa sa fare. Il mattino dopo abbiamo visitato il lebbrosario “St. Camille” di Davougon, vicino Abomey ed il Centro per malati mentali “Oasis d'Amour” a Bohicon.
Ancora la stessa sensazione di impotenza davanti a certe situazioni. Ci chiediamo come faccia la gente che aiuta e lavora qui a resistere a tutta questa sofferenza. La risposta è solo una: sono accompagnati da una grande fede.
Il giorno dopo abbiamo fatto un lungo viaggio attraverso le strade di terra rossa dissestate e piene di buche per raggiungere Natitingou ed il vescovo Sabi Bio che ci aspettava per offrirci la cena e le sue camere, dove abbiamo alloggiato per qualche giorno.
Un’emozione grandissima l'abbiamo provata quando siamo arrivati a Kouande dove, nella scuola “Jean Luis Brehier”, tre anni prima, avevamo inaugurato la biblioteca intitolata a nostro figlio Emanuele. L'accoglienza che ci hanno riservato alunni professori e genitori ci ha commosso.
Canti e balli hanno rallegrato la giornata. Ci hanno ringraziato per i libri di testo che abbiamo donato e ci hanno offerto un ottimo pranzo. Che gioia vedere quanto è stato fatto dall'ultima volta, come si è ampliata la scuola e quanto è orgoglioso il vescovo per questa bellissima struttura.
Sempre a Natitingou, abbiamo inaugurato la parte nuova del dispensario “St. Luc e St. Dominique Savio”. Sul nuovo edificio è stata collocata una targa con la foto di Emanuele. È stato un momento di forte coinvolgimento emotivo, un misto di gioia e di pianto. La soddisfazione di poter aiutare tante persone bisognose ci aiuta ad andare avanti e ci sprona a fare sempre di più.
Con il nostro gruppo (Mirella, Fabrizio, Brigitta Lella, Mimmo, Nicoletta, Roberto e Bachirou) abbiamo percorso tantissimi chilometri attraverso il Benin. Abbiamo visitato ospedali, orfanotrofi, scuole dispensari e pozzi. Abbiamo incontrato tante persone, orfani, abbandonati, malati, sofferenti ed estremamente poveri ma siamo sempre stati accolti con gentilezza e ci avrebbero addirittura donato quel poco che possedevano.
La gente che incontri, bambini ed adulti con i loro sorrisi ed abbracci e la loro calorosa accoglienza ti fa stare bene. Le suore ed i sacerdoti ti vengono incontro come se tu fossi un amico, un’amica, un fratello, una sorella.
A Parakou abbiamo ricevuto una sorpresa bellissima. È stato organizzato un torneo di calcio dedicato ad Emanuele. Vedere entrare in campo tutti quei ragazzi in divisa con un enorme poster con la sua immagine ci ha lasciato senza fiato.
Al termine della partita ci hanno donato una maglietta con le loro firme e la scritta "Uno di noi".
È vero! Emanuele è uno di loro. I campi da calcio erano il suo mondo. Ora è anche lì con loro. Sono trascorsi e sono volati i nove giorni in Benin. Siamo ripartiti lasciando un pezzetto di cuore.
Vogliamo dire grazie all'Africa ed agli africani che ci insegnano che non sono i soldi, il potere o il lusso a renderci felici: ci rende felici il prendersi cura delle persone che ci tendono la mano e accettarle come sono.
Un grazie soprattutto ad Alpidio Balbo che 49 anni fa ha permesso che tutto questo accadesse. Grande uomo capace di imprese impossibili nel nome dell'amore verso il prossimo.
Lucia e Walter Combi
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