Tre mesi in Benin
2.4.2011 - Dopo la laurea in giurisprudenza, Beatrice Zanella, meranese, è partita per il Benin per un periodo di volontariato di tre mesi presso alcuni centri sostenuti dal GMM. Beatrice ha svolto attività di animazione e di aiuto allo studio con bambini e giovani a Ouenou, Bembereké e Bohicon. Al suo ritorno in Italia, ha scritto questa riflessione sulla sua esperienza.
87 giorni ed 87 notti: quasi il limite dei 90 permessi dal visto. Per essere stata la mia prima volta in Africa nera, per di più da sola, è stato un po' un terno al lotto.
Ed infatti, in pochi ci avevano scommesso, "Se non ti trovi, torna", "Ti troverai male, cosa ci vai a fare?", le frasi più gettonate. Ma io, testarda come sempre, a preparare bagagli, scrivere liste, stivare improbabili oggetti poi puntualmente rimasti inutilizzati.
Eppure, ho avuto ragione: i tre mesi sono volati, letteralmente volati. Nonostante il caldo, l'umidità, le notti fredde, il lavoro, il cellulare che funzionava a singhiozzo, Natale e Capodanno festeggiati da sola.
E così, solo dopo aver trovato un marito (Pierre, 5 anni), un amante (Zorobabel, 3 anni), tantissimi amici, dopo aver lottato coraggiosamente contro i ragni ed assaggiato qualsiasi pietanza, sono tornata in patria. Consapevole del fatto che nulla e nessuno potrà mai togliermi il Benin dalla testa. Non il mio sguardo lucido e freddo a distanza di settimane dal mio ritorno, non le effettive difficoltà di una vita dura.
Già, perché se è vero che l'Africa ti dà tanto, è anche vero che il corrispondente se lo prende, senza chiedere né ringraziare. Però, alla fine, l'incredulità rimane solo a fronte della constatazione che, quasi appartenesse alla categoria del "X è e non può non essere", da qualunque punto di vista si guardi l'esperienza, il bilancio è positivo.
Come ho detto spesso, e non mi stancherò mai di ripeterlo, tanto è difficile la vita in Africa, quanto le relazioni interpersonali sono semplici. E non è poco. E poi abbasso lo sguardo, mi ricordo che da quattro mesi non porto più l'orologio, e sorrido.
Beatrice Zanella
Nella foto, Beatrice in un villaggio.
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